Panno in microfibra: la natura ringrazia.
Pulire con la microfibra, oltre ad asportare profondamente e facilmente lo sporco, igienizza eliminando germi, questo senza l'uso di detersivi ma solo con acqua.
COS’È LA MICROFIBRA?
La microfibra è infatti un particolare tessuto ottenuto mediante diversi processi produttivi, dal frazionamento di fibra naturale ( cotone, viscosa ecc..) o sintetica ( poliestere, poliammide ecc..).
In questo modo si realizzano microfibre anche mille volte più sottili di un capello, tali da conferire la fondamentale e preziosa proprietà di asportare lo sporco mediante CAPILLARITÀ ed ELETTROSTATICITÀ.
- La capillarità è l’interazione tra le molecole di un liquido e di un solido sulla loro superficie di separazione (le forze in gioco sono coesione, adesione e tensione superficiale). Semplificando: l’acqua per effetto della capillarità risale su di un capillare (tubicino cavo) tanto più questo è sottile.
- L’elettrostaticità permette al panno di attrarre lo sporco, la polvere, gli acari e di trattenerli.
Il campo elettrostatico esistente non ne permette che all’interno delle microfibre possono proliferare i germi.
PERCHÈ LA MICROFIBRA:
L’utilizzo della microfibra
- favorisce la riduzione del consumo di acqua (con conseguenze positive sulla bolletta),
- facilita la pulizia migliorandone i risultati e riducendone i tempi,
- elimina l’uso di sostanze tossiche per la salute e per l’ambiente e la permanenza della stesse negli ambienti in cui viviamo,
- riduce la creazione di rifiuti.
Panno in microfibra e cosmesi
In commercio ne esistono di diverso tipo, la diversa lavorazione della microfibra determina l’utilizzo dei panni che hanno caratteristiche diverse in funzione dell’uso che poi avranno.
Dunque i panni in microfibra sono tutti uguali? Assolutamente NO
Le ragazze di Ogni Riccio un Bio Capriccio lo urlano forte e chiaro in questo articolo
PANNO IN MICROFIBRA PER LA PULIZIA DEL VISO
La microfibra che compone i panni ad uso dermocosmetico,infatti, subisce una particolare lavorazione che li rende adatti all’utilizzo sul derma, mentre quelli a uso domestico non solo non ricevono questo trattamento, ma vengono lavorati con sostanze chimiche trattanti, che risultano invisibili a occhio nudo.
Solo i panni a uso dermocosmetico, inoltre, vengono sottoposti a test dermatologici effettuati in viso (su volontari) o in vitro, insieme a numerosi altri test: test ecotossicologici che dimostrano che i tessuti sono privi di formaldeide, ftalati e ammine aromatiche cancerogene; test di biocompatibilità che dimostrano che il tessuto non è sensibilizzante e non è citotossico (cioè non danneggia le cellule cutanee); patch test che testano la compatibilità e l’ipoallergenicità.
In sostanza, quindi, è sempre bene affidarsi a strumenti per la pulizia del viso sicuri e certificati, la cui efficacia sia comprovata.
La questione è sempre la stessa, la qualità si paga sempre 😉
(SaByo)