Quanto è sostenibile la tua scatoletta di tonno preferita?
Nuova classifica di Greenpeace sul tonno in scatola: “Promosso ASdoMAR, rimandato Rio Mare, bocciato Mareblu”
Greenpeace pubblica la quarta edizione della classifica “Rompiscatole” che valuta la sostenibilità del tonno in scatola venduto in Italia. A due anni dall’ultima classifica, le aziende che davvero si stanno impegnando per contrastare la pesca distruttiva salgono di posizione mentre chi non mantiene le promesse, come Mareblu, finisce sul fondo. Per la prima volta un marchio arriva in fascia verde: ASdoMAR. Seguono Esselunga e Conad, mentre Rio Mare, leader del mercato italiano, rimane in quarta posizione perché dimostra di voler mantenere gli impegni ma non ha fatto ancora abbastanza.
Ed è proprio su Rio Mare che Greenpace ci va duro pesante, definendolo con la pubblicazione di un video, il “..killer del mare“.
Da tempo Greenpeace denuncia la mancanza di informazioni in etichetta, che impedisce ai consumatori di fare scelte responsabili. Dall’anno prossimo, però, grazie alla campagna sul tonno, dieci delle undici aziende presenti in classifica indicheranno sulle scatolette il nome della specie e l’area di pesca, anche in assenza di un obbligo di legge. Potremo inoltre scegliere fra più prodotti sostenibili, provenienti dalla pesca a canna: ben sei marchi ne offriranno uno, tra cui finalmente anche Carrefour, che inizia a prendere in considerazione i problemi della pesca al tonno.
Per convincere Mareblu a cambiare, Greenpeace lancia oggi una petizione online: http://www.tonnointrappola.it
Prima di mettere una scatoletta nel tuo carrello della spesa assicurati di sceglierne una davvero sostenibile!
Questa la classifica stilata da GreenPace:
♥Bene
♥Non è abbastanza
♥Non ci siamo
#1 ASDOMAR
Verdetto
Sempre attento alle tematiche ambientali, AsdoMar offre un’ampia gamma di prodotti sostenibili: manca poco per essere 100% sostenibile!
#2 ESSELUNGA
Verdetto
Esselunga ha migliorato i propri impegni contro la pesca distruttiva, ma deve fare ancora un piccolo sforzo per far arrivare prodotti 100% sostenibili sui propri scaffali.
#3 CONAD
Verdetto
Si impegna contro la pesca distruttiva e per una maggiore trasparenza, ma c’è ancora da fare per fornire un tonno davvero sostenibile.
#4 RIOMARE
Verdetto
Rio Mare sta lavorando per rispettare il proprio impegno: diventare 100% sostenibile entro il 2017, ma nelle sue scatolette finisce ancora tonno frutto di pesca distruttiva. “Qualità responsabile” non è ancora sinonimo di sostenibilità.
#5 COOP
Verdetto
Coop, sempre attenta alle tematiche ambientali, sulla sostenibilità del tonno in scatola ha ancora molto da fare.
#6 NOSTROMO
Verdetto
Migliora perché mantiene le promesse fatte, ma gli impegni presi contro la pesca distruttiva sono ancora troppo pochi!
#7 CARREFOUR
Verdetto
La strada da fare è ancora tanta, ma dimostra di essersi iniziato a muoversi verso la sostenibilità.
#8 MAREBLU
Verdetto
Alle parole non seguono i fatti: nonostante le promesse fatte quasi tutto il tonno Mareblu proviene da pesca distruttiva. Con solo 0,2% di prodotti sostenibili riuscirà davvero a raggiungere l’obbiettivo 100% al 2016?
#9 MAREAPERTO
Verdetto
Il gruppo spagnolo che ha acquisito il marchio MareAperto si apre al dialogo, ma non si impegna ad offrire prodotti sostenibili ai consumatori italiani.
#10 LIDL
Verdetto
La sua marca, Nixe, contiene tonno pescato con metodi di pesca distruttivi. A quando impegni precisi per prodotti sostenibili?
#11 AUCHAN
Verdetto
Non ha ancora preso alcun impegno per garantire la sostenibilità dei propri prodotti. Da sempre sul fondo della nostra classifica: a quando scelte precise per una pesca sostenibile?