Come Riconoscere i Detersivi Ecologici?
DETERSIVI ECOLOGICI: È FACILE RICONOSCERLI SE SAI LEGGERE L’ETICHETTA
Ormai, Biottine, avete capito che Parentesi Bio ci tiene veramente tanto a rendervi dei “consumatori intelligenti” e critici 🙂
Se mi seguite, avete già imparato che:
I detersivi più attenti al Pianeta dovrebbero essere formulati per ridurre l’impatto ambientale legato sia al loro utilizzo che alla loro produzione. La loro formulazione dovrebbe essere a base di tensioattivi di origine vegetale e contenere ingredienti di origine naturale controllata, ovvero ad esempio provenienti da agricoltura biologica o biodinamica, nonché escludere sostanze come fosfati, perborati, paraffina, triclosan, candeggina e sbiancanti ottici (sostituibili da acqua ossigenata e percarbonato di sodio).
Per salvaguardare la salute, chi soffre di allergie dovrebbe poi evitare i detersivi contenenti profumazioni sintetiche (parfum) e privilegiare quelli profumati con oli essenziali naturali.
Un buon punto di partenza è verificare che il prodotto goda di una certificazione etica e ambientale, come ad esempio:
- Eco-label, che garantisce che esso rispetti almeno i criteri ecologici richiesti dalla Comunità Europea lungo tutto il ciclo di vita (materie prime, energia, emissioni, smaltimento etc).
- ICEA per la detergenza ecologica italiana.
- Suolo e Salute.
- Vegan Ok, che assicura l’assenza di test su animali.
- Aiab, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (www.aiab.it), garantisce anche detersivi ecologici attraverso una certificazione specifica. Il marchio Aiab Detergenza Pulita si basa su disciplinari che valutano l’efficacia e la sicurezza dei prodotti, i quali devono risultare sia a ridotto impatto ambientale che rispettosi della salute, offrendo un pulito ecologico e sicuro.
Questi possono essere sia di origine vegetale che fossile (cioè petrolchimica).
Un detersivo può essere definito ecologico anche se contiene derivati del petrolio in percentuali non banali, ma ovviamente a noi questo non piace!
Come riconoscerli?
Possiamo capirlo leggendo l’etichetta:
I tensioattivi etossilati contengono petrolio (e terminano con TH).
Sono da preferire i non-etossilati. Questi i principali tensioattivi naturali:
Co-tensioattivo, viene utilizzato come addolcente per migliorare la tolleranza cutanea dei tensioattivi anionici. Aumenta la viscosità e la morbidezza delle miscele di tensioattivi, rendendo più spessa e vellutata la schiuma. Abbina la capacità tensioattiva delicata del coco glucoside con le proprietà emollienti del componente lipidico: Glyceryl Oleato. In particolare, il Gliceryl Oleato (nome INCI: Gliceryl Oleate) è un mono-gliceride sotto forma di estere ottenuto dal glicerolo con l’acido oleico, si tratta quindi di un emulsionante lipofilo non ionico con HBL: 3 circa. Il Coco Glucoside si ricava dall’olio di cocco, mentre il Gliceryl Oleate si ottiene dallo zucchero d’uva.
- Proprietà: molto delicato, buona compatibilità dermatologica, adatto alla pelle sensibile e ai bambini, ripristina il film idro-lipidico della pelle, è ecologico e biodegradabile.
- Usi: gel doccia, saponi liquidi, shampoo, bagnoschiuma, detergenti intimi, detergenti per il viso.
- Percentuale di utilizzo: 1-5.
Tensioattivo non ionico di origine vegetale (derivato dall’olio di cocco o di palma), viene utilizzato per il suo eccellente potere schiumogeno e permette quindi di aggiungere una piacevole quantità di bolle alla miscela di tensioattivi scelta. Non ha di per sé un potere detergente elevato, ma è molto compatibile con tensioattivi cationici, anionici ed anfoteri.
- Proprietà: ottimo schiumogeno, molto delicato e con buona compatibilità dermatologica, adatto anche alle pelli sensibili e ai bambini, ecologico e biodegradabile, è caratterizzato da una buona tollerabilità per gli occhi.
- Usi: sia come base schiumogena che in sinergia con altri tensioattivi, per gel doccia, saponi liquidi, shampoo, bagnoschiuma, detergenti intimi, detergenti per il viso. Tende a diminuire la viscosità finale dell’emulsione.
- Percentuale di utilizzo: 3-30% (a basse percentuali, fino al 3%, può essere usato senza risciacquo, ad esempio in acque micellari).
Tensioattivo non ionico da usare a sostegno di un tensioattivo primario; ha l’aspetto di una pasta solida che si liquefà intiepidendola, ma può presentarsi anche come soluzione acquosa viscosa.
- Proprietà: buon potere viscosizzante, ottima capacità schiumogena, delicato sulla cute, riduce l’aggressività del tensioattivo principale, ecologico e biodegradabile. Per la sua tollerabilità e delicatezza è adatto alle pelli sensibili e a quelle infantili. Il suo ph è molto acido e la percentuale di sostanza attiva lavante (SAL) è di circa il 50%.
- Percentuale di utilizzo: 2-35%
Tensioattivo anfotero (nome INCI: Cocamidopropyl Betaine) da usare in sinergia con un tensioattivo primario; si presenta in forma liquida, trasparente e tendente al giallo pallido. Formato da una miscela (di ammidi e acidi grassi dall’olio di cocco) chiamata cocammide, e betaina (a sua volta derivata dalla barbabietola).
- Proprietà: riduce l’aggressività dei tensioattivi con cui viene mixato, perciò è adatto alla formulazione di tutti i tipi di detergenti, compresi quelli formulati per pelli sensibili e delicate. Ha proprietà condizionanti se usato in prodotti tricologici.
- Percentuale di utilizzo: 2-10%.
Tensioattivo cationico e condizionante per capelli, si utilizza per formulare balsami delicati ma efficaci; ha l’aspetto di perline solide color crema, da sciogliere generalmente nella fase oleosa (con l’emulsionante scelto, ad esempio l’alcol cetilico).
- Usi: balsami, shampoo condizionanti, impacchi per capelli, creme e lozioni per mani e corpo.
- Percentuale di utilizzo: 4-8%.
Tensioattivo anionico delicato e ricco di agenti lavanti; in combinazione con altri tensioattivi, migliora la formazione e la stabilità della schiuma, rendendola più cremosa. Deterge delicatamente senza rimuovere la naturale pellicola idro-lipidica a protezione della pelle. In alcuni casi, agisce anche da addensante. Adatto quindi per pelle e capelli secchi (poiché pulisce in modo delicato) ma anche a capelli e pelle grassi, con problemi di acne e forfora, e per dentifrici.
- Proprietà: particolarmente dolce, ben tollerato dalla pelle, migliora la stabilità della schiuma anche in presenza di acqua calcarea e/o in presenza di grasso (ad esempio per capelli grassi), schiuma fine e cremosa, ricca; preserva il film lipidico dell’epidermide, è leggermente condizionante per i capelli (poiché deriva da un amminoacido), purificante e antibatterico (PH acido), in ambiente acido ha un effetto addensante, aiuta a prevenire le carie, ha un effetto anti-corrosione (utile ad esempio nelle schiume da barba per evitare la corrosione delle lame del rasoio); è biodegradabile.
- Usi: gel doccia, bagnoschiuma, shampoo (anche “2 in 1”), detergenti per mani, viso e intimo, dentifricio, schiuma da barba, lozioni e creme detergenti
- Percentuale di utilizzo:
3-15% shampoo
5-30% detergenti e gel doccia
10-50% bagnoschiuma
5-20% struccanti e detergenti viso
1-2% struccanti senza risciacquo
1-5% dentifricio
1-7% schiuma da barba
* informazioni prese su flowertales.it
Un altro aspetto importante da notare in etichetta è la C che indica il carbonio: se alla C è associato un numero pari significa che il prodotto è naturale, altrimenti si tratta di un prodotto di sintesi.
Tutti i produttori, inoltre, sono obbligati ad indicare sui flaconi un sito web dove è possibile trovare tutta la composizione. Questo è uno strumento molto interessante per i consumatori. Ma per chi come me non ha conoscenze di chimica, un ottimo modo per orientarsi è consultare il Biodizionario, realizzato da un chimico industriale con orientamento spiccatamente ecologico, io di lui mi fido! Digitando un componente, uscirà il semaforo rosso, giallo o verde, che ci permetterà di comprendere molto sul prodotto che abbiamo in mano e anche di capire se ci stanno prendendo in giro.
Poi con i detersivi è una questione di organizzazione, di quantità, di scelte anche nel mondo eco, ma di questo vi parlerò prossimamente 😉
E voi come vi organizzate nella scelta dei detersivi?